Di venditori capaci non ce ne sono per quanti ne assorbirebbe il mercato del lavoro, sono merce rara e ricercata.
Ci sono invece migliaia di raccoglitori di ordini che si limitano a fare quello che può fare una app, con la sola differenza che intrattengono i clienti parlando più o meno di tutto.
Vendere non è fare i simpaticoni, è la capacità di dare valore aggiunto al prodotto ed al servizio che si offrono, è la capacità di dare valore alla propria persona e al brand.
Chi non si aggiorna, chi continua a fare sempre le stesse cose non può lamentarsi se le vendite diminuiscono o se viene brutalmente sostituito da un portale di e-procurement o da una app.
Se non si investe tempo e denaro nella formazione delle reti di vendita, di funzionari e capi area non ci si può lamentare se i risultati non arrivano.
Esiste sempre l’alibi della crisi e della concorrenza sfrenata quando le vendite diminuiscono, ma sono la scarsa capacità di tanti venditori il vero problema. Poi ci sono le responsabilità delle aziende che hanno creato reti vendita basate su un solo criterio, quello della copertura di zona ovvero la crescita per effetto della legge dei grandi numeri.
Il mercato per sua natura premia i più capaci, portando tutti gli altri verso la porta di uscita.
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